Tempo di lettura – 3 minuti
C’è bisogno di scrivere e dialogare sulla violenza di genere perché esiste. A dimostrare quanto questo sia un problema ancora troppo presente in tutto il territorio ci sono casi crescenti di femminicidio. Il Viminale infatti, riporta che su ben 114 donne uccise, nel 2021, 98 sono state uccise in ambito familiare-affettivo, 66 sono state uccise dal loro partner o ex partner. Troppo spesso si tratta di morte annunciate, arrivate dopo mesi di minacce, stalking o soprusi ai danni delle vittime che hanno sporto denuncia. Per questo motivo, l’Osservatorio Giulia e Rossella – Centro Antiviolenza apre le porte a tutte le donne della città e non solo, nella sede in via F. d’Aragona 143. Il loro impegno viene dimostrato con dati concreti, riportati anche sul sito ufficiale dell’associazione, secondo cui nel 2021 sono state ascoltate ben 140 donne del territorio, cercando di fornire un aiuto concreto e una soluzione legale e psicologica. Questa sede è un laboratorio permanente per educare, supportare e svolgere attività culturali.
Purtroppo, la violenza contro le donne è attualmente una delle più diffuse e devastante violazione dei diritti umani al mondo spesso largamente impunita, a causa dell’omertà e la vergogna. Esistono forme di violenza che solo le donne subiscono come aborto forzato e mutilazione genitale femminile, o che le donne sperimentano molto più spesso degli uomini come violenza sessuale e stupro, stalking, molestie sessuali, violenza domestica, matrimonio combinato e sterilizzazione forzata.
Una delle manifestazioni più diffuse della violenza di genere è la violenza domestica. La Convenzione di Istanbul, sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, precisa che sotto questa definizione vanno “tutti gli atti di violenza fisica, sessuale, psicologica o economica che si verificano all’interno della famiglia o del nucleo familiare o tra attuali o precedenti coniugi o partner, indipendentemente dal fatto che l’autore di tali atti condivida o abbia condiviso la stessa residenza con la vittima”. L’Organizzazione mondiale della sanità definisce quattro forme di violenza domestica: atti di violenza fisica, violenza sessuale, violenza psicologica e comportamenti controllanti. Purtroppo, la violenza contro le donne è in continuo aumento, c’è bisogno di un cambio di rotta di tipo culturale. La percentuale di donne vittime di femminicidio purtroppo nei mesi di marzo e aprile 2020 ha raggiunto rispettivamente il 90,9% a dimostrazione che la pandemia e il lockdown hanno avuto effetti devastanti per le donne che già vivevano in situazioni di abusi e sottomissione psicologica. Chi è vittima di violenza può contattare il 1522, il numero è attivo 24 ore su 24 per tutti i giorni dell’anno ed è accessibile gratuitamente. Risponderanno le operatrici, garantendo anonimato, ascolto, aiuto psicologico, consulenza legale, e sostenendole nei percorsi di uscita dalla violenza.
Francesca Leone professoressaleone@gmail.com