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Immagine del redattoreParrocchia Santissimo Crocifisso Barletta

L’INIZIO DI UN PERCORSO

don Salvatore Mellone in occasione della manifestazione sportiva “BarlettAbile” con gli amici diversamente abili (2011)

Inizia un nuovo anno, Salvatore: il 2019. Perciò vorrei chiederti, anzi lo chiedo ai tuoi genitori, Filomena e Giuseppe, come è stato il tuo “inizio”.

Mi raccontano che quando eravate a Valenzano, prima di trasferirvi definitivamente a Barletta, e tu avevi 6-7 anni, ogni domenica chiedevi a Giuseppe di andare a Messa. Una domenica una lettura, che descriveva la chiamata di Samuele (1Sam 3), ti piacque particolarmente. E forse, chissà, hai “ruminato” questa parola dentro di te sino alla scelta di andare sino in fondo per scoprire se Dio, come Samuele, ti avesse chiamato a seguirlo più da vicino, entrando in Seminario. Inoltre già dalla prima elementare (oggi Scuola primaria) la tua maestra, cogliendo la tua predisposizione a metterti al servizio degli altri, ti pose accanto nello stesso banco ad un bambino con difficoltà che tu aiutavi volentieri nello svolgimento dei compiti. Ciò che continuasti a fare in seconda elementare, ma che interropesti in terza, perché, poi, vi fu il trasferimento di tutta la famiglia a Barletta.

Questa responsabilità nei confronti degli altri e dei più deboli, continuano a raccontarmi i tuoi, è stata dimostrata da parte tua anche nei confronti di tua sorella più piccola, Adele, che accudivi e accompagnavi a scuola.

Insomma, eri un bambino ed un ragazzo normale, come se ne incontrano oggi, ma avevi anche una spiccata sensibilità che hai dimostrato da subito nel leggere libri di poesie e nello stesso scriverle (ricordo un tuo libro che presentasti a Barletta nel 2009, dal titolo Le scaglie intorno, edito da Albatros Il Filo; dal titolo di una di queste poesie, ivi riportate, ha preso il nome questa nostra rubrica). Questa tua sensibilità, sottolinea tua sorella, descriveva minuziosamente alcuni particolari che ai più non era data e ti faceva vedere oltre le situazioni e gli accadimenti; queste due capacità, minuziosamente descrittiva e profondamente lungimirante, le trasformavi in scrittura. A tal punto che la tua stessa maestra di seconda elementare non seppe quale valutazione attribuire ad un tuo compito, molto prolisso, sulla strage dell’Heysel prima della finale di calcio della coppa dei Campioni nel 1985.

Fu, poi, la prof.ssa Tavella, durante le scuole medie (oggi Secondaria di primo grado), ad intuire da subito questa tua sensibilità e ad incoraggiarti e stimolarti a riprendere a scrivere. Quasi contemporaneamente, terza media e primo superiore (oggi Secondaria di secondo grado), iniziava per te ed Adele un percorso spirituale presso la parrocchia di S. Maria degli Angeli, seguiti da don Mimmo Minervini. Da questo momento in poi cominciasti a scrivere anche di spiritualità, di interiorità, frutto di meditazioni e riflessioni personali, soprattutto durante i campiscuola.

Ma questo è un altro capitolo che affronteremo un’altra volta. Nel frattempo ci “vediamo” il primo marzo p.v. per una giornata insieme a te.

Ruggiero Rutigliano

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