Stadera n. 155 – Mar/Apr 2024
Ci prepariamo a vivere un tempo forte dell'anno liturgico: la Quaresima, in cui il Signore fa sentire la sua voce più insistentemente, invitando ognuno di noi alla conversione così da «affrontare vittoriosamente il combattimento contro lo spirito del male». È ciò che abbiamo ascoltato durante la messa delle Ceneri, la quale segna l’inizio della preparazione alla Pasqua in un momento storico definito da papa Francesco nel Messaggio per la Quaresima di quest’anno come «il buio delle disuguaglianze e dei conflitti» che feriscono il mondo. E aggiunge: «Nella misura in cui questa Quaresima sarà di conversione, allora, l’umanità smarrita avvertirà un sussulto di creatività: il balenare di una nuova speranza».
La Quaresima si apre con tanti scenari di guerra, violenza e diseguaglianze socio economiche derivate dalla sete di potere a costo di perdere tante vite umane e dall’ incapacità o persino dalla mancanza di volontà di coordinare in maniera ottimale la politica economica mettendo in ginocchio tante famiglie italiane e tanti giovani che hanno difficoltà a fronteggiare il carovita. Si continua a vivere nella totale incertezza dei progetti futuri e si resta appesi al barlume della speranza in attesa che arrivi il momento migliore. Ma la domanda sorge spontanea: arriverà mai questo momento migliore?
Nel Messaggio del Papa, intitolato Attraverso il deserto Dio ci guida alla libertà, Francesco esorta ad ascoltare «il grido di tanti fratelli e sorelle oppressi. Chiediamoci: arriva anche a noi? Ci scuote? Ci commuove? Molti fattori ci allontanano gli uni dagli altri, negando la fraternità che originariamente ci lega». Il Pontefice sprona ad avere il «desiderio di un mondo nuovo» e a non restare imprigionati nel «deficit di speranza». Prendendo spunto dall’episodio della liberazione del popolo eletto dalla schiavitù d’Egitto, il Papa sottolinea che «a differenza del Faraone, Dio non vuole sudditi, ma figli. Il deserto è lo spazio in cui la nostra libertà può maturare in una personale decisione di non ricadere schiava. Nella Quaresima troviamo nuovi criteri di giudizio e una comunità con cui inoltrarci su una strada mai percorsa». Poi invita a non cedere alle «menzogne del nemico» e agli «idoli» come «potere tutto, essere riconosciuti da tutti, avere la meglio su tutti» o ancora «attaccarci così al denaro, a certi progetti, idee, obiettivi, alla nostra posizione, a una tradizione, persino ad alcune persone».
Quindi Francesco suggerisce di fare della Quaresima un «tempo di decisioni comunitarie, di piccole e grandi scelte controcorrente, capaci di modificare la quotidianità delle persone e la vita di un quartiere: le abitudini negli acquisti, la cura del creato, l’inclusione di chi non è visto o è disprezzato. Invito ogni comunità cristiana a fare questo: offrire ai propri fedeli momenti in cui ripensare gli stili di vita; darsi il tempo per verificare la propria presenza nel territorio e il contributo a renderlo migliore».
Buon cammino!
Mariagrazia Spadaro