Stadera n. 156 – Mag/Giu 2024
Riportiamo un messaggio di padre Saverio Paolillo che ha voluto condividere con noi l’esperienza di “un’altra Pasqua”, quella vicina agli ultimi, coloro che pagano il conto con la giustizia (giustamente!) per gli errori commessi.
Il cristiano, il pastore che ama il suo gregge, cerca di dare il suo contributo per riportare le proprie sulla retta via coloro che nella vita hanno, anche solo per un attimo, smarrito la strada. Ecco il messaggio:
“Ieri, 6 aprile, vigilia della Domenica della Divina Misericordia, abbiamo celebrato la Pasqua nel carcere minorile Edson Motta di João Pessoa/Brasile. Come sempre, è stato un momento di intensa preghiera e di comunione fraterna. Abbiamo cominciato con la celebrazione dell'Eucarestia, poi c’è stata una tombolata, infine, la cena. Su richiesta degli adolescenti, è stata servita una pasta asciutta alla bolognese preparata nella cucina del carcere da padre Saverio con l'aiuto di volontari della Pastorale dei Minori. Alla fine, abbiamo tagliato la torta, per celebrare la vita di tutti i presenti. È stato così bello, che ci siamo dimenticati dei conflitti che avvengono tutti i giorni per causa delle guerre tra cosche rivali. Alla festa c’erano tutti. Il Cristo Risorto curi le ferite di questi ragazzi con la sua Misericordia e regali loro la pace, ma anche conceda a tutti noi, spesso contaminati da preconcetti, il dono di testimoniare la Sua misericordia. “Dio è vicino a ciò che è piccolo, ama ciò che è spezzato. Quando gli uomini dicono: «perduto», egli dice: «trovato»; quando dicono «condannato», egli dice: «salvato»; quando dicono: «abietto», Dio esclama: «beato!»” (Bonhoeffer).”
Angela Rizzi