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Immagine del redattoreParrocchia Santissimo Crocifisso Barletta

SCOPERCHIARONO IL TETTO… XXXI GIORNATA MONDIALE DEL MALATO

Tempo lettura – 3 minuti

Istituita da Giovanni Paolo II, sabato 11 febbraio si celebra la 31^ giornata del malato in concomitanza anche della solennità dell’apparizione di Lourdes. Tema scelto per la Giornata, «Scoperchiarono il tetto. Una comunità che si fa carico del malato è sanata e sanante» (Mc 2,4), riprende l’episodio di Gesù che a Cafarnao guarisce un paralitico dicendogli “Figlio, ti sono perdonati i peccati”.


Il testo di Marco potrebbe stimolare una riflessione sul rapporto tra male morale e male fisico, con la pericolosa ipotesi di una corrispondenza causale, come se vi fosse correlazione tra la colpa e la pena, tra il peccato e la malattia. In questo caso però saremmo ancora chiusi nell’orizzonte della retribuzione anticotestamentaria. In realtà, qui emerge proprio la novità di Gesù, che agisce con la potenza stessa di Dio: egli raggiunge la persona integralmente, nella sua dimensione spirituale e fisica; tocca spirito e carne, sana tutto l’uomo. Ma ciò che interessa notare – e il testo lo afferma chiaramente, a differenza di altri casi di guarigione – è la fede della comunità radunata intorno al malato, non quella del paralitico, che non dice una parola ma che si prodiga per permettere al malato di “arrivare” a Gesù.

Questo deve farci riflettere sulla figura degli accompagnatori, persone che nel silenzio e con spirito di servizio supportano gli ammalati nel loro percorso di vita. Possono essere parenti, amici, volontari; questa giornata è dedicata anche a loro, al loro spirito di servizio gratuito che certamente, oggi, non è cosa comune. Celebriamo e preghiamo per tutti gli ammalati, per chi soffre fisicamente e spiritualmente. Ma preghiamo anche per tutti coloro che nel silenzio e con generosità offrono qualcosa per alleviare queste sofferenze. Questi sono gli esempi da tramandare ai più piccoli.

La generosità è un valore che i bambini hanno “incoscientemente”. Coltiviamolo, non soffochiamolo. Forse saremo più felici!

Ruggiero Dimonte dimonte.ruggiero@libero.it

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