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Stadera n. 152 – Set/Ott 2023
All’inizio del mese di agosto si è svolta l’esperienza del camposcuola per il gruppo giovani della nostra parrocchia. Pernottando ad Alessano, la città natale del Servo di Dio, vescovo Antonio Bello o, come è noto a tutti, don Tonino, il gruppo ha svolto un percorso basato sulle sue preghiere e le sue riflessioni, nel trentesimo anniversario della sua scomparsa.
Ricevuta la croce di don Tonino presso la sua tomba, luogo in cui si è recato anche papa Francesco in occasione del venticinquesimo anniversario della salita al cielo del Servo di Dio, i giovani hanno
pregato sulle sue parole, come la celebre “Un’ala di riserva”, dal significato importantissimo. Citandone qualche passaggio “ho letto da qualche parte che gli uomini hanno un’ala soltanto: possono volare solo rimanendo abbracciati. […] vivere è abbandonarsi come un gabbiano all’ebbrezza del vento. […] Tu (Signore) mi hai dato il compito di abbracciare anche il fratello e aiutarlo a volare.”. Un chiaro inno alla fratellanza, all’aiuto reciproco che deve essere fondamentale e precipuo nel cristiano: chiedere aiuto a Dio nell’aiutare il prossimo, chiedere appunto un’ala di riserva.
Una grande testimonianza è stata data da don Luigi Ciardo, che ha conosciuto personalmente don Tonino, raccontando molti episodi della sua vita. Toccante è stato anche il racconto dei suoi ultimi mesi di vita quando, ad Alessano, chiedeva con tutte le forze di spirare a Molfetta ma di essere comunque sepolto nella sua città natale. Tutto questo è stato raccontato anche da una parente di don Tonino, che ha mostrato l’abitazione ai giovani. E ancora sui suoi passi ci sono stati vari percorsi. Come prima esperienza i ragazzi si sono ritrovati a percorrere il “Sentiero delle Cipolliane” situato a Gagliano del capo, tragitto lungo 2,5 km, che un tempo serviva per
spostare le merci da un posto all’altro: ogni passo apriva dei piccoli scorci affacciati sul mare.
Come seconda esperienza i giovani hanno percorso la famosa “la via dei Pellegrini”, collegata all’antico percorso di 10 km che collegava Barbarano a Santa Maria di Leuca. Durante questo cammino, iniziato all’alba, la guida ha narrato la storia della città passando dal complesso della piccola Leuca, al santuario di Santa Maria de Finibus Terrae (nome tradizionale degli antichi romani, essendo l’ultimo luogo abitato dai cives, i cittadini, rispetto a quelli che abitavano oltre il mare, nelle province), la scalinata, la croce pietrina e come ultimo step il faro di Leuca, punto più a sud della nostra Italia (come appunto suggerisce il nome del santuario, in origine tempio pagano dedicato a Minerva, del cui tempio è rimasta soltanto un’ara sacrificale). In conclusione, questo percorso è stato sicuramente formativo dal punto di vista spirituale: sulle orme di don Tonino, come ricordato nella sua celebre preghiera, si dovrebbe invitare tutto il popolo di Dio all’unione e alla fratellanza reciproca secondo lo spirito francescano (da qui la croce di don Tonino, la cui base è il tau) e cristiano. Ci auguriamo che questo possa accadere molto presto e invitiamo tutti all’approfondimento della figura di don Tonino Bello e alla lettura dei suoi scritti, come la preghiera Un’ala di riserva.
Ruggiero Pio Belgiovine ruggieropiobelgiovine@gmail.com
Noemi Daleno Noemidaleno@gmail.com