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Immagine del redattoreParrocchia Santissimo Crocifisso Barletta

<strong>CODA</strong></br>I segni del cuore di Sian Heder

Tempo di lettura 1 minuto

Nella cerimonia di consegna dei premi più importanti del mondo cinematografico a trionfare quest’anno è una storia di testimonianza di vita vera interpretata da attori, realmente sordi, che hanno recitato nella lingua dei segni. CODA è un acronimo, Children of Deaf Adults, ovvero figli udenti di genitori sordi, quindi l’esatta descrizione della condizione della protagonista. CODA racconta la storia di Ruby, unica persona udente della famiglia, che ogni mattina, prima di andare a scuola, lavora sulla barca di famiglia per aiutare i genitori e suo fratello.

Ruby all’età di 17 anni scopre, di colpo, di avere una forte passione per il canto quando entra a far parte del coro della scuola. Il suo maestro crede ci sia qualcosa di speciale in lei e la spinge a considerare seriamente, per il suo futuro, di frequentare una prestigiosa scuola di musica. In bilico tra il mondo isolato e privo di suoni dei suoi cari e quello esterno persino troppo rumoroso, Ruby si trova a dover fare una scelta: continuare a supportare la sua famiglia, facendo da interprete e filtro tra il piccolo nucleo coeso dei suoi cari e la società esterna caotica e incapace di comunicare davvero, oppure costruirsi un proprio spazio, una propria vita in quel mondo di udenti da cui i suoi famigliari sono esclusi ed emarginati.

Il film è unico nel suo genere, lascia emozioni che difficilmente si provano difronte ad una pellicola capace di far ridere, imbarazzare, piangere ed esultare allo stesso tempo. CODA è in grado di avvicinare lo spettatore al mondo della sordità intriso di difficoltà quotidiane, pregiudizi e ricerca della normalità.

Un film sicuramente da non perdere!

Liana Caputo liana.caputo@gmail.com

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