AL VIA L’ELEZIONE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
ll 3 febbraio si conclude il mandato del Presidente della Repubblica e già da diversi mesi sono iniziati a circolare nomi possibili successori. Un settennato tra i più difficili della storia repubblicana, tra crisi politiche, economiche e pandemia. Sergio Mattarella, cattolico e attento al sociale, alla povertà, ai più deboli e ai giovani, ha sempre coniugato austerità, serietà e moderazione a temperanza e pragmatismo. Scelse la politica dopo il dramma familiare della barbara uccisione del fratello Piersanti per mano della mafia.
Quella del Capo dello Stato, è una figura fondamentale nell’ordinamento italiano e rappresenta un punto di rifermento importante in un momento di grave crisi del sistema partitico. Molteplici le competenze che la costituzione italiana gli attribuisce. Un ruolo delicato a cui, specie negli ultimi anni, cittadini e addetti ai lavori, hanno guardato con maggiore attenzione. Tra le prerogative principali vi è certamente quella di nominare il Presidente del Consiglio dei Ministri e, su proposta di quest’ultimo, i ministri. Ha potere di promulgare le leggi e può sciogliere le camere per indire nuove elezioni. Presiede, infine, due organi rilevanti come il Consiglio superiore della magistratura e il Consiglio supremo di difesa. Durante il mandato di Mattarella si sono succeduti 5 diversi esecutivi. La transizione tra un governo e l’altro tuttavia non sempre è stata di facile gestione. Ricordiamo tre i presidenti del consiglio nominati da Mattarella: Gentiloni, Conte e Draghi. Mattarella ha sempre privilegiato la risoluzione parlamentare alle crisi ed ha svolto il proprio incarico di garante dell’unità nazionale, cercando di rassicurare nell’emergenza epidemiologica da covid-19 gli italiani con la necessità di lavorare nella definizione del piano nazionale di ripresa e resilienza. Insomma, durante i momenti difficili dello Stato Italiano, Mattarella è sempre stato in prima linea. Ora il Parlamento tornerà a riunirsi in seduta comune per quella che rappresenta l’elezione più importante nello stato democratico, votare per il Capo dello Stato. Tre italiani su quattro, tuttavia, vogliono votare direttamente il Presidente della Repubblica. La pandemia ha esaltato il ruolo dei presidenti e aumentano altresì gli italiani che vogliono essere interpellati sul tema.
Cresce anche la fiducia nelle istituzioni, nei sindacati e nelle associazioni. L’inizio delle votazioni per il nuovo Presidente della Repubblica potrebbe avvenire lunedì 24 gennaio. È una delle ipotesi che circola in ambienti parlamentari. La data della convocazione del Parlamento si conoscerà ufficialmente martedì 4 gennaio. Ad annunciarlo è stato il presidente della Camera, Roberto Fico, che in quella data, infatti, invierà la lettera alle Regioni affinché procedano all’elezione dei rispettivi delegati. Sempre in quella lettera sarà contenuta la data della prima seduta del Parlamento. Per eleggere i 58 delegati delle Regioni serviranno nel complesso una decina di giorni. Considerato che le votazioni inizieranno dopo l’Epifania, intorno al 10 gennaio, è facile prevedere che la data per l’inizio delle votazioni per il nuovo Capo dello Stato sarà dal 20 gennaio in poi. Ci auguriamo che il prossimo Presidente della Repubblica sia uomo di pace garante della Costituzione, al di sopra delle parti, così come concepito dai padri Costituenti.
Francesca Leone professoressaleone@gmail.com