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Immagine del redattoreParrocchia Santissimo Crocifisso Barletta

<strong>Dopo l’Angelus di Papa Francesco… </strong>

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“Cari fratelli e sorelle!

È passato più di un mese dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina, dall’inizio di questa guerra crudele e insensata che, come ogni guerra, rappresenta una sconfitta per tutti, per tutti noi. C’è bisogno di ripudiare la guerra, luogo di morte dove i padri e le madri seppelliscono i figli, dove gli uomini uccidono i loro fratelli senza averli nemmeno visti, dove i potenti decidono e i poveri muoiono.

La guerra non devasta solo il presente, ma anche l’avvenire di una società. Ho letto che dall’inizio dell’aggressione

all’Ucraina un bambino su due è stato sfollato dal Paese. Questo vuol dire distruggere il futuro, provocare traumi drammatici nei più piccoli e innocenti tra di noi. Ecco la bestialità della guerra, atto barbaro e sacrilego!

La guerra non può essere qualcosa di inevitabile: non dobbiamo abituarci alla guerra! Dobbiamo invece convertire lo sdegno di oggi nell’impegno di domani. Perché, se da questa vicenda usciremo come prima, saremo in qualche modo tutti colpevoli. Di fronte al pericolo di autodistruggersi, l’umanità comprenda che è giunto il momento di abolire la guerra, di cancellarla dalla storia dell’uomo prima che sia lei a cancellare l’uomo dalla storia.

Prego per ogni responsabile politico di riflettere su questo, di impegnarsi su questo! E, guardando alla martoriata Ucraina, di capire che ogni giorno di guerra peggiora la situazione per tutti. Perciò rinnovo il mio appello: basta, ci si fermi, tacciano le armi, si tratti seriamente per la pace! Preghiamo ancora, senza stancarci, la Regina della pace, alla quale abbiamo consacrato l’umanità, in particolare la Russia e l’Ucraina, con una partecipazione grande e intensa, per la quale ringrazio tutti voi. Preghiamo insieme. Ave Maria…“

Sono parole di fuoco pronunciate da Papa Francesco durante l’Angelus di domenica 27 marzo. Ho ritenuto di cominciare così il mio breve intervento sulla tragedia della guerra russo-ucraina. Desideravo riportare la testimonianza del Papa. Temevo di ripetere luoghi comuni e scontati. Certo la guerra è una terribile tragedia resa ancora più crudele e devastante per le terrificanti potenzialità tecnologiche a servizio di una guerra moderna: spaventa il riferimento realmente fatto al possibile ricorso alle testate nucleari, ma anche alle armi chimiche e biologiche, e tutte le espressioni della guerra elettronica. Interrompo questo elenco di crudeli possibilità. Torno ad esprimere riflessioni come posso: non si possono risolvere controversie con la guerra, decidere di invadere un altro stato, inviare uomini con l’obbligo di uccidere altri che non conosci, non ti hanno fatto niente… ti ritrovi nel mirino della tua arma visi sconosciuti, giovani come te e qualcuno ti ordina di uccidere. O, dal tuo aereo sganci ordigni potentissimi che uccideranno probabilmente anche bambini. E ne sono morti tanti di bambini. A volte ascolto voci che esprimono pareri contrastanti, giustificano le parti in conflitto attraverso frasi come “uno stato per ordine di…ha invaso un altro paese…”. Ma quali giustificazioni sono possibili? Anche l’invasore ha ragioni da rivendicare? Ma non si poteva evitare tutto ciò? Non so se ha senso parlare di una “guerra giusta”, ma difendersi è un diritto. C’è tanta sofferenza, quanto dolore, quante distruzioni… e con quali conseguenze? Mi fermo qui. Perdona, caro lettore, la povertà di tutto il mio dire. Ma… posso concludere pregando per Caino che continua ad uccidere: Signore, deponi la pietra dalle mani di Caino.

Don Pino

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