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Carissimi lettori, ci apprestiamo a vivere un tempo forte dell’anno liturgico: la Quaresima, in cui il Signore fa sentire la sua voce più insistentemente, invitando ognuno di noi alla conversione. L’esortazione Paolina che ci guiderà in questi quaranta giorni, ci invita a considerare la QUARESIMA come un tempo favorevole della vita in cui poter godere pienamente dell’amore di Dio. Tempo che non posso più sprecare, vanificare. Adesso è il tempo favorevole in cui la Parola di Dio che ricevo può darmi una nuova interpretazione di me e della mia vita.
Questo tempo vissuto come Kairos (opportunità), ci aiuta a riscoprire la nostra identità di cristiani. I giorni che scandiscono la nostra vita non costituiscono una fuga, bensì un’occasione di responsabilità, all’incontro con il Dio di Gesù Cristo. In questo senso il tempo è donato al credente perché possa entrare in comunione con Dio mediante un modello di vita spirituale fatto di preghiera, ascolto e contemplazione del volto luminoso e trasfigurato del Cristo (Lc 9,28-36).
Sempre l’apostolo Paolo esorta la comunità dei Corinti ad essere collaboratori di Dio in modo da non ricevere la sua grazia invano. Non possiamo considerare la Quaresima come un periodo qualsiasi, una ripetizione ciclica dell’anno liturgico. È un momento unico; è un aiuto divino che bisogna accogliere. Gesù passa accanto a noi e attende da noi — oggi, ora — un rinnovamento profondo.
Sentiamoci accompagnati anche dalla Vergine Maria che ai piedi della croce ci ricorda che siamo amati da Dio. Ci stia vicino nei momenti in cui ci sentiamo soli, quando siamo tentati di arrenderci alle difficoltà della vita. Ci inculchi i sentimenti del suo Figlio divino, perché il nostro itinerario quaresimale diventi esperienza di perdono, di accoglienza e di carità.
don Luigi Ciprelli