Testimoni e profeti, è lo slogan per la Giornata Missionaria Mondiale, suggerito dalla Pontificie Opere Missionarie. Il messaggio di Papa Francesco per la Giornata Missionaria Mondiale ci esorta ad essere Testimoni e Profeti, con lo stesso coraggio di Pietro e Giovanni che, davanti ai capi del popolo e agli anziani, non hanno paura di dire: «Non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato» (At 4,20). Papa Francesco scrive come nel contesto attuale c’è bisogno urgente di missionari di speranza che, unti dal Signore, siano capaci di ricordare profeticamente che nessuno si salva da solo. Come gli Apostoli e i primi cristiani, anche noi diciamo con tutte le nostre forze: “Non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato”. Papa Francesco aggiunge come l’attuale momento storico non è facile. La situazione della pandemia ha evidenziato e amplificato il dolore, la solitudine, la povertà e le ingiustizie di cui già tanti soffrivano e ha smascherato false sicurezze e frammentazioni che silenziosamente ci lacerano. I più fragili e vulnerabili hanno sperimentato ancora di più la propria debolezza e fragilità con lo scoraggiamento, la fatica e la disperazione. In questo tempo di pandemia, davanti alla tentazione di mascherare e giustificare l’indifferenza e l’apatia, in nome del distanziamento sociale, è urgente la missione della compassione capace di fare della necessaria distanza un luogo di incontro, di cura e di promozione.
Il direttore delle Pontificie Opere Missionarie, don Giuseppe Pizzoli, spiega il motivo della scelta e approfondisce il tema della testimonianza e della profezia. Il mese di ottobre, nella Chiesa italiana, è particolarmente dedicato alla preparazione e alla celebrazione della Giornata Missionaria Mondiale che ricorre sempre nella penultima domenica del mese. Ogni anno questo appuntamento vuole alimentare la fraternità universale della Chiesa, ossia la comunione con tutte le Comunità Cristiane sparse nel mondo, oltre all’impegno di solidarietà con le Chiese di più recente formazione, con quelle che vivono nei paesi più poveri e con quelle che soffrono le persecuzioni. Inoltre, dal punto di vista pastorale, il “mese missionario” diventa l’occasione per aiutare le nostre comunità cristiane e i tutti i credenti ad alimentare la propria “missione” nella Chiesa e nel mondo. Il tema di quest’anno viene a completare un percorso triennale di formazione missionaria pensato come sviluppo del Mese Missionario Straordinario, voluto da Papa Francesco nel 2019. Per meglio comprendere il tema proposto, è bene ricordarne la sequenza: Battezzati e inviati per riscoprire la vocazione missionaria che è di tutti i battezzati (2019); Tessitori di Fraternità per vivere il progetto di Gesù come discepoli che amano come Lui ha amato (2020); Testimoni e Profeti: annunciare il Regno di Dio, che verrà e che è già germogliato in mezzo a noi (2021). Col tema di quest’anno, Testimoni e Profeti, siamo chiamati a guardare questo tempo che viviamo e la realtà che ci circonda con occhi di fiducia e di speranza. Siamo certi che, anche nel mezzo della pandemia e delle crisi conseguenti, il Signore non ci ha mai abbandonato e continua ad accompagnarci. Il Regno di Dio non è solo una promessa per un futuro che sentiamo ancora troppo lontano. Il suo Regno è già inaugurato, è già presente: ne sappiamo leggere i segni e, da autentici missionari, lo facciamo conoscere perché sia una speranza rigeneratrice per tutti.
Francesca Leone professoressaleone@gmail.com