Tempo di lettura – 5 minuti
Treno delle ore 01:15 di una calda notte di Agosto, zaino in spalla e dieci compagni di viaggio in trepidante attesa e pronti per iniziare una nuova avventura. Prossima destinazione: Assisi. Ad accoglierci ci sono le sorelle della comunità francescana e i Frati minori conventuali del Sacro Convento della città, i quali ci
hanno accompagnato in un cammino caratterizzato da pellegrinaggi e momenti di riflessione sulle orme di San Francesco e di Santa Chiara, passando per i luoghi importanti della loro vita e riflettendo su temi importanti per la fede e per la vita.
Le mattinate erano incentrate sui pellegrinaggi, ovvero lunghe passeggiate all’insegna della spiritualità verso la Chiesa di san Damiano, l’Eremo delle Carceri e Santa Maria degli Angeli. Ad accompagnarci c’era Fra Simone, frate minore conventuale responsabile del centro francescano “Giovani di Assisi”, il quale è stato il nostro punto di riferimento in questo percorso. Fra Simone, con l’aiuto di Suor Paola ci hanno raccontato episodi fondamentali della vita di Francesco e di Chiara suscitando in noi un forte interesse (dal momento in cui Francesco andò a San Damiano, al momento della Spogliazione, fino ad arrivare alla fuga di Chiara verso la Porziuncola).
Il pomeriggio era dedicato alla meditazione sui temi forniti da frate Fabrizio, che guidava le nostre riflessioni: dalle “Dioincidenze”, i segni di Dio nella nostra vita; le idolatrie e ciò che può bloccare un percorso di ricerca vocazionale; come essere “uomini nuovi” attraverso una vita nuova in Cristo dove siamo chiamati a far morire l’uomo vecchio; la fatica del camminare, del ricercare e di centrarsi su Gesù nostra letizia. Intensi sono stati anche i momenti vissuti in
serata, come la visita alla Basilica Superiore all’insegna dell’arte e la Preghiera presso la tomba di San Francesco, tutte esperienze vissute intensamente e nella preghiera privata, che hanno anche portato ad evoluzioni nella fede.
Parlare con i frati era sempre possibile: il loro sorriso rinfrancava lo spirito, cosa ormai non comune nella nostra quotidianità, poiché ad oggi si tende a coltivare poco quel sentimento di fraternità in quanto siamo spesso governati dall’egoismo e dall’ambizione personale.
Tutti questi momenti hanno avuto il loro culmine in due esperienze, avvenute la sera del venerdì con la condivisione finale e durante l’ultima Santa Messa: hanno fatto comprendere l’importanza della carità, della fraternità, dell’umiltà e dello “spogliarsi delle proprie vesti” per dedicarsi al prossimo. Sono temi che devono essere portate anche nella vita di tutti i giorni. Centrale era infatti il ricordo: gli insegnamenti non devono essere dispersi, ma devono essere sempre portati nel cuore e nelle vite di ognuno. Bisogna ricordare e mai dimenticare. Un’esperienza che ha cambiato sicuramente il modo di pensare, e che resterà sicuramente impressa nella memoria.
Ruggiero Pio Belgiovine ruggieropiobelgiovine@gmail.com
Mariagrazia Spadaro mariagrazia.spadaro211@gmail.com