Come sancito dalla solenne celebrazione che abbiamo vissuto lo scorso 13 Settembre, una via straordinaria è stata tracciata per noi in questo Anno Santo e conduce alla Salvezza per la Misericordia di Dio. L’accoglienza e l’invito che Gesù ci rivolge sulla Croce, spalancando le braccia, sono espressi dall’apertura della Porta Santa, unico accesso a questa via straordinaria per il perdono. Così ha inizio un percorso intenso di riflessione per la nostra comunità, che è chiamata a fare sintesi della sua storia per trarne rinnovato spirito di fraternità, esempio di virtù cristiana e insegnamento per il nostro futuro.
Diviene dunque chiaro che l’occasione che ci viene offerta non si limita semplicemente a una dimensione personale, ma si estende alla sfera comunitaria o, meglio, famigliare: il fatto stesso di poter lucrare dell’indulgenza plenaria, ci può far riflettere sul legame tra noi parrocchiani, che possiamo riconoscerci fratelli nell’abbraccio paterno e riconciliante di Dio. Nel segno della collettività infatti si snoda la liturgia che abbiamo vissuto, a partire dalla statio nel cortile, proseguendo con il cammino processionale verso la Chiesa, fino all’apertura della Porta Santa e alla celebrazione eucaristica. Quindi anche fisicamente il rito ha avvolto tutta la parrocchia e la presenza del nostro Cardinale Francesco Monterisi, che ha presieduto la liturgia, lo ha infine reso ancora più memorabile ed emozionante.
Prepariamoci allora a cogliere la grande opportunità che stiamo ricevendo, per rivivere i giorni più importanti della nostra storia. Faremo memoria non solo dell’istituzione avvenuta 40 anni fa e della solenne dedicazione del tempio e consacrazione dell’altare celebrata 25 anni fa, ma anche di tutte le altre fondamentali tappe che hanno scandito la crescita della nostra parrocchia: le ordinazioni sacerdotali dei figli di questa comunità, la creazione del Cardinale Francesco, la stessa evoluzione di questa redazione e molti altri avvenimenti, che raccontano le storie umane di cui la parrocchia è permeata e da cui tutti noi siamo stati segnati. Avremo modo di approfondire l’impatto e il retaggio che figure come quella di Salvatore Mellone, Giuseppe Ricatti e altri, hanno prodotto nella comunità (e non solo), così come potremo riabbracciare i sacerdoti che si sono avvicendati alla guida della parrocchia o che hanno fatto esperienza pastorale qui, per poi tornare nella diocesi d’appartenenza.
L’apertura della Porta Santa è stato dunque il giusto incipit per introdurre e predisporre tale cammino di riflessione, ponendo Cristo come principio, cuore e fine di questo periodo di grazia. È Lui, infatti la vera porta, come scrive Giovanni:
«Io sono la porta per le pecore. Ve l’assicuro. Tutti quelli che sono venuti prima di me sono ladri e banditi; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: chi entra attraverso me sarà salvo. Potrà entrare e uscire e trovare cibo. (Gv 10, 7-9)
È Lui la soglia per la città celeste, è nel Suo sacrificio che possiamo lavare le nostre colpe ed è la Sua voce che ci sta chiamando. Sta a noi ora accogliere l’invito e intraprendere il cammino. Sta a noi adesso aprire, anzi spalancare le porte del nostro cuore.
Alberto Cassano a3cassano@gmail.com