Invitiamo i lettori a riflettere con coscienza su una notizia trapelata sui quotidiani e che fa discutere non poco. Gli effetti collaterali della mercificazione dei corpi di mamme e figli si leggono sulle pagine di cronaca dei quotidiani. Uno dei centri specializzati in procreazione assistita, con sede in Ucraina, ha deciso, secondo quanto ha riportato, Avvenire, di scontare del 3% i servizi offerti – compresi quelli per la surrogata – in occasione del Black Friday.
Quasi 2mila euro di risparmio sui 64.900 per incentivare la gpa, acronimo edulcorato che sta per gravidanza per altri. Una iniziativa che ha destato non poche polemiche, soprattutto da parte di Stati dove tali pratiche sono vietate. Ancora una volta, protagonista, il centro specializzato in procreazione assistita con base a Kiev, la BioTexCom, la stessa che durante il lockdown del 2020 aveva parcheggiato oltre 60 bambini nati da madri surrogate in un albergo, in attesa dello sblocco agli arrivi internazionali delle coppie committenti. Dietro il sogno di avere un bambino su commissione in realtà c’è lo sfruttamento del corpo di centinaia di donne. È di qualche giorno fa, e arriva sempre da Kiev, la storia di una bambina abbandonata per un anno alle cure di una babysitter da una coppia di genitori italiani che l’avevano commissionata, per poi sparire senza lasciare traccia dopo aver, evidentemente, cambiato idea. È stata proprio la ragazza ad allertare le autorità italiane, che hanno fatto rientrare la bambina nel nostro Paese per darla in affidamento. Un caso del genere si era già verificato con una bimba nata con un handicap da maternità surrogata, e per questo abbandonata in un orfanotrofio dai committenti, una coppia di americani. “Arrivano i saldi”! Non per acquistare prodotti ma per comprare dei bambini. Come si può ridurre la vita umana a oggetto di scambio e umiliare la dignità della donna mercificando in questo modo il suo corpo? Continueremo a batterci affinché questa pratica disumana diventi reato. Questa vicenda dovrebbe aprire gli occhi a tutti sulla verità di questa pratica, che porta a trattare le persone come oggetti da vendere o svendere al miglior offerente.
Francesca Leone professoressaleone@gmail.com