Il film del 2011, riproposto in TV nel giorno della festa della donna e per la nuova situazione politica che il Myanmar (Birmania) sta attraversando, è tratto dalla biografia dell’attivista birmana Aung San Suu Kyi. La donna protagonista di questa storia è una politica birmana a cui è stato assegnato il premio Nobel per la pace nel 1991. Attiva per molti anni nella difesa dei diritti umani è sempre stata schierata in prima fila nella lotta per la libertà del suo Paese, dove è conosciuta anche come “l’orchidea d’acciaio” del movimento per la democrazia in Birmania, oppressa da una rigida dittatura militare. Aung San Suu Kyi vive a Londra con il marito e i suoi due figli. Il passato della sua famiglia è molto importante: grazie a suo padre Aung San la Birmania ottiene l’indipendenza nel 1947. Ma, quando nel 1988, Suu ritorna nel suo Paese natio per assistere la madre gravemente malata, troverà un Paese fortemente oppresso da una dittatura militare. La donna non esita un secondo davanti alla scelta più difficile della sua vita e si unisce al movimento per la libertà della nazione, diventando la portavoce della Lega Democratica. La battaglia non sarà facile e il prezzo da pagare per la libertà del suo popolo è quello di rischiare costantemente la sua, come la cronaca di questi giorni ci racconta. Il film ci pone difronte alle sfaccettature più variegate di un sentimento coinvolgente, quale quello dell’amore, reale fondamenta del matrimonio tra la protagonista e il marito che nonostante la segregazione forzata di lei, è durato fino alla fine della lotta politica. Un film sicuramente da vedere!
Liana Caputo liana.caputo@gmail.com