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Immagine del redattoreParrocchia Santissimo Crocifisso Barletta

<strong>Una “croce” in primavera</strong>


Alla fine non ce l’ha fatta: il sindaco Cosimo Damiano Cannito, dopo aver rassegnato le dimissioni il 27 settembre u.s., ha avuto i classici 20 giorni prima di ritirarle, qualora la sua maggioranza l’avesse sostenuto ancora. Ma dopo tre anni di conflitti interni alla stessa (si ricordi che già dopo qualche mese di consiliatura nel 2018 lo stesso aveva reso le dimissioni, poi rientrate), qualche giorno prima della scadenza di tali giorni, esattamente il 13 ottobre, alcuni consiglieri della maggioranza (come “La buona politica” e “Cannito sindaco”) lo hanno sfiduciato. Le motivazioni comunicate dai consiglieri comunali sfiducianti restano ancora a noi cittadini non del tutto chiare e dettagliate.

Cosa succede ora? Come già accaduto in precedenza, è stato nominato subito il Commissario prefettizio nella persona del dott. Francesco Alecci. Quali sono ora i suoi compiti e poteri? Sino a quando durerà il suo mandato?


Nominato dal Prefetto secondo l’art. 141 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 del “Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali”, il dott. Alecci ha nelle sue mani i poteri del Sindaco, del Consiglio comunale e della Giunta; per cui non solo Cannito, ma anche tutti Consiglieri comunali eletti, maggioranza ed opposizione, e gli assessori nominati dal Sindaco, decadono dai loro poteri e compiti. In questa maniera il Commissario ha facoltà di compiere atti sia di ordinaria sia di straordinaria amministrazione. Certo è che, non dovendo rispondere direttamente agli elettori cittadini, difficilmente un Commissario pone in essere atti di importanza strategica che solitamente si lascia alla politica nelle elezioni successive. Purtroppo ci troviamo in un momento particolarmente delicato: stanno per essere dirottati dallo Stato ai vari enti i fondi per il PNRR ricevuti dall’Unione Europea per progetti e investimenti per far uscire l’Italia, e quindi anche la città di Barletta, dalla crisi economica e pandemica; per questo riteniamo che tale scioglimento del Consiglio sia giunto in un momento non opportuno. La prossima tornata elettorale sarà in primavera, probabilmente tra maggio e giugno 2022 (l’elezione del Presidente della Repubblica tra Gennaio e Febbraio prossimi è un caso raro), quando ci saranno altre elezioni amministrative (o anche politiche, nel caso in cui il governo dovesse cadere subito dopo l’elezione a camere congiunte del successione di Sergio Mattarella).

Quindi ci aspettano diversi mesi durante i quali a Barletta ci sarà la semplice amministrazione ordinaria, senza una progettualità derivante dal PNRR. Ci auguriamo che alle prossime elezioni i cittadini barlettani, consci di ciò che è accaduto, restii alle facili illusioni, anche temporanee, eleggano un Consiglio comunale saggio ed equilibrato, che lavori per il bene della città e non per il bene del singolo o del partito con annesse strategie deleterie e sfiancanti.

Ruggiero Rutigliano con la collaborazione di Emanuele Caldarola illietogiullare@gmail.com

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