Il 24 marzo si celebra la ventinovesima Giornata di preghiera e digiuno dei missionari martiri. Nella stessa data, 41 anni fa, monsignor Oscar Romero, arcivescovo di San Salvador, veniva assassinato durante la celebrazione della messa, punito per le sue denunce contro le violenze della dittatura militare nel Paese. Ogni anno centinaia di donne e uomini sparsi per il globo rimangono fedeli al messaggio evangelico di pace e giustizia fino all’ultimo istante di vita. Per celebrare la 29ª Giornata di preghiera e digiuno in memoria dei missionari martiri è stato scelto lo slogan “Vite intrecciate”. Il missionario martire è tessitore di fraternità e la sua vita si intreccia con quella dei popoli e delle culture che serve e incontra. Ciò che accomuna mons. Romero ai martiri e a tutti i missionari è una scelta, un “Eccomi, manda me” rivolto al Padre del quale tutta la Chiesa si fa testimone. Lo scorso anno, secondo le informazioni raccolte dall’Agenzia Fides, sono stati uccisi nel mondo 20 missionari: 8 sacerdoti, 1 religioso, 3 religiose, 2 seminaristi e 6 laici. In questo anno, flagellato dalla pandemia, non possiamo dimenticare che “tra le membra sanguinanti del corpo di Cristo” vanno annoverati centinaia di sacerdoti e di religiose, cappellani ospedalieri, operatori pastorali del mondo sanitario, come anche vescovi, che sono venuti a mancare durante il loro servizio, prodigandosi per aiutare coloro che erano colpiti da questa malattia nei luoghi di cura. I sacerdoti sono la seconda categoria dopo i medici che più ha pagato in Europa il suo tributo al Covid. Secondo un rapporto parziale del Consiglio delle Conferenze episcopali d’ Europa, da fine febbraio a fine settembre 2020 sono morti nel continente a causa del Covid almeno 400 sacerdoti. Tra questi non sono pochi i missionari e le missionarie che, dopo aver consumato lunghi anni in terra di missione, annunciando il Vangelo di Gesù Cristo, sono morti colpiti dal virus, che ha avuto il sopravvento sul loro fisico, logorato da una vita trascorsa per gran parte tra le privazioni e le difficoltà nelle missioni.
Francesca Leone professoressaleone@gmail.com