L’Avvento ed il Natale sono alle porte. E tu già fibrilli. Perché amavi molto questa festa, anzi questa solennità che celebra la prima venuta nella carne del Figlio, in attesa della Sua seconda venuta (i Vangeli delle ultime Domeniche del tempo ordinario e le prime due di Avvento la saggezza della Madre Chiesa evidenzia questo tema dell’attesa del ritorno in gloria della seconda Persona della Trinità).
E da piccolo raccoglievi gente, dalla nonna Vittoria ai tuoi genitori, Filomena e Giuseppe, e qualche inquilino del palazzo per ricordare il Natale, celebrando questa festa. Avevi, poi, creato un mix di tradizioni calabrese e pugliese, barlettano nello specifico: dal presepe ai dolci, dalle frittelle ai “calzoncini” calabresi. L’appetito non ti mancava!
Il presepe, prima di tutto: ne eri innamorato! Lo preparavi prima della festa dell’Immacolata e ti dilettavi a comprare quasi ogni anno un pastore nuovo da inserire. Spesso con la tua famiglia andavi alla fiera di Lecce per acquistare un pastore in terracotta della tradizione salentina così da poterlo collocare nel presepio. La cosa che mi ha colpito è che Adele, tua sorella, mi ha riferito che sceglievi sempre il pastore con la pecorella sulle spalle: la figura di Gesù buon pastore che porta in spalla la pecorella smarrita! In più compravi sempre pecore, anche di plastica, oltre che di terracotta: desiderio di ingrandire il seguito di Gesù? Alla fine ne veniva fuori un presepe con più pecore che personaggi!
Amavi un presepe in movimento: spesso la mattina, subito dopo la sveglia, ti ponevi davanti al presepe e cambiavi la posizione del pastore e delle pecore per renderlo diverso da quello fatto il giorno precedente. La tua passione per il presepe mi ricorda la passione di Francesco d’Assisi nel “creare” il presepe a Greccio, come riportato nella Legenda di S. Francesco, episodio avvenuto durante la notte di Natale del 1223.
Non posso non ricordare la mia gioia nell’aiutare mio padre, Michelangelo, quando ero piccolo a “pensare e costruire” il presepe, con le casette, i personaggi, le montagne, il cielo stellato e i pezzettini di muschio.
Sul tuo esempio gli adulti trasmettano la passione per questa tradizione, spiegando ai più piccoli che Gesù Cristo si è fatto uomo come tutti noi, che è nato in una sobria abitazione, accolto, insieme ai suoi genitori, da un bue ed un asinello, animali miti e semplici. E che questa crisi sanitaria ci insegni ancora di più questi profondi e cristiani valori.
Ruggiero Rutigliano illietogiullare@hotmail.it